Sono una ragazza cinese e vivo in Italia da cinque anni. Ho una bellissima bambina di due anni, nata qui in Italia.
Io provengo da una zona del nord della Cina dove la vita è difficile e non si trova lavoro. Sono la quinta figlia di una famiglia semplice. Dopo aver finito gli studi normali fino ai 18 anni, e aver atteso un lavoro per un anno senza trovarlo, ho deciso di venire in Italia per conoscere questa cultura che mi affascinava e per lavorare. Non potendo andare a scuola ad imparare l’italiano, mi sono fatta coraggio ed ho imparato da sola a leggere e a scrivere, con l’aiuto di un vocabolario.
Dopo ho cominciato a conoscere altre persone. Ho fatto amicizia con alcune signore italiane che subito mi hanno aiutato ad inserirmi nell’ambiente e a superare i problemi che incontravo al lavoro. Sono ritornata in Cina per rivedere i miei genitori dopo tre anni e lì ho incontrato il mio ragazzo che era tornato a far visita alla sua famiglia dall’Ungheria dove lavorava.
Ci siamo innamorati.
Il mio rientro in Italia ed il suo in Ungheria è stato ancora più doloroso per il doppio distacco, ma la sofferenza non ci ha separati, anzi!
Poco dopo il mio ritorno mi sono accorta di essere incinta. Questo è stato il momento più difficile, in cui ho dovuto decidere se tenere o no il bambino. Sola, senza il mio ragazzo e lontana dalla mia famiglia. Il mio ragazzo ha lasciato decidere a me. Inizialmente pensavo di abortire, ma qualcosa dentro di me mi diceva di non farlo.
Ho chiesto aiuto ad alcune persone del Centro Aiuto per la Vita che mi sono state molto vicine, mi hanno consigliato di accogliere la vita. Ho detto sì, anche se davanti a me vedevo solo buio.
Con forza e coraggio ho continuato a lavorare fino all’ottavo mese di gravidanza, poi sono stata accolta nella Comunità “Mater Dei” di Vittorio Veneto, dove mi sono sentita accolta e amata.
Desideravo che la mia bambina nascesse in un ambiente sereno e avere qualcuno che mi stesse accanto. Così è stato.
Al momento del parto non ho avuto vicino il mio ragazzo perché non aveva ottenuto il visto per venire in Italia, ma tante persone con amore gratuito mi sono state accanto in quei giorni e la “Mater Dei” è diventata la mia seconda famiglia.
Qui, in questa Comunità Mater Dei, ho incontrato ragazze madri italiane e straniere (africane, ucraine, moldave, albanesi) che sole come me, hanno trovato un nido di affetto e di accoglienza che ci ha permesso di affrontare le difficoltà del momento e vivere la maternità con gioia e coraggio.
Insieme con loro ho imparato ad essere mamma e ho toccato con mano come l’Amore fa superare tutte le barriere di razza, cultura e religione. Mi dà tanta gioia vedere la mia bambina crescere e giocare con gli altri bambini come se fossero fratellini.
Qui ho capito che il cristiano ha una caratteristica: sa amare gli altri come se stesso. Per questo ho voluto che la mia bambina fosse cristiana e l’ho fatta battezzare perché possa anche lei crescere con tanto amore. Anch’io, che non appartengo a nessuna religione, sto preparandomi per essere battezzata. Questo mi dà tanta pace nel cuore, tanta forza e voglia di vivere e di aiutare anch’io gli altri, mi dà la speranza di poter presto avere vicino il padre della mia bambina e vivere con tutti e tre in una nostra casa e formare una bella famiglia, qui in Italia.
Di fronte a me ci sono ancora tanti problemi da affrontare che a volte mi fanno paura, ma quando guardo la mia bambina che mi sorride, sento una forza grande che mi dice di andare avanti con fiducia.
Lei è la mia gioia.
Mi dice con il suo sguardo che quando si accoglie la vita di un bambino si accende una luce nuova nella propria vita e nel mondo. Ne vale la pena!
Desidero ringraziare molto tutte le persone che mi hanno aiutato.
Grazie!
Ora che vivo felice con mio figlio in una mia casa e con un mio lavoro, penso spesso a come sarebbe stata la mia vita, a dove avrei potuto essere ora, se non fossi stata a casa Mater dei. Un senso profondo di gratitudine e commozione mi prende.
Ho la consapevolezza che Casa Mater Dei è stata la mia salvezza, la mia vera casa, la mia scuola di vita. Arrivata lì molto giovane, in attesa di un bimbo, confusa e smarrita, sprovveduta di tutto, chiusa nel mio dolore e timorosa di tutti mi sono sentita accolta com’ero, accompagnata, sostenuta, coccolata, amata.
Pian piano sono rinata alla vita scoprendomi come persona con la sua dignità e i suoi valori, imparando ad accettare la mia storia con le sue ombre e le sue luci, superando tanti incubi e paure e aprendo il cuore e la mente alla fiducia e alla speranza.
In comunità con altre mamme di altre culture e altri bimbi, ho imparato a vivere insieme, ad aprirmi al dialogo, a lasciarmi aiutare, a crescere, a gustare la vita.
Quando è nato il mio bambino è stata grande la gioia di essere mamma. Guardando a lui, da subito, ho capito che quello che “ritenevo una disgrazia era per me una grazia”. Mio figlio mi ha insegnato come essere e come fare la mamma, mi ha dato il coraggio e la forza di lottare, di applicarmi nello studio per avere un diploma, di tirar fuori il meglio di me.
Ora mi sento sicura, libera, felice della vita che ho tra le mani, desiderosa di aiutare gli altri come io sono stata aiutata.
Ringrazio ogni giorno Dio di avermi protetta, custodita, amata alla Mater Dei perché ora io sappia ben proteggere, custodire, amare il mio bambino.
Sono una giovane mamma con un bimbo, che fin da piccolo ha avuto problemi di deambulazione. Quando ho scoperto di essere nuovamente incinta, presa dall’angoscia per la situazione familiare e per la forte tensione già in atto con il mio compagno, avevo deciso di fissare all’ospedale l’appuntamento per abortire.
Questo secondo figlio mi sembrava complicare ancora di più la mia vita; eliminarlo era la scelta più semplice ed immediata.
Ma il cuore era molto turbato e triste.
Su consiglio di una coppia di amici mi sono rivolta a “Casa Mater Dei” per chiedere un po’ di luce sulla mia situazione. Non conoscevo l’esistenza di quest’Opera. Qui le porte si sono spalancate ad un’accoglienza piena e gratuita offrendomi una nuova prospettiva di vita e facendomi capire il valore grande della creatura che già portavo in grembo. Ho capito che quel bimbo aveva diritto di nascere, nonostante tutte le difficoltà e i problemi e che la sua venuta avrebbe portato un raggio di luce nella mia esistenza.
Così anche le porte del mio cuore si sono aperte e ho detto sì alla nuova vita e da allora il mio cuore è nella pace.
Subito sono stata accolta con amore alla “Mater Dei”, col mio primo figlio. Ho trascorso il tempo della gravidanza sperimentando e gustando tutta la forza ed il coraggio, la speranza e la serenità che derivano da quel sì detto alla vita. La bellissima bimba che è nata è stata davvero per me e per mio figlio un raggio di luce nuova. Ancor oggi, l’amore e il sostegno ricevuti alla Mater Dei, mi confermano che Dio è con me, non mi abbandonerà, è il mio sostegno.
Signore Gesù,
grazie per il dono insostituibile
della maternità.
Non c’è gioia più grande al mondo.
Quando guardo la mia bambina
che mi sorrida,
quando la vedo crescere e giocare
con gli altri bambini,
sento in me una forza grande
che mi dice di andare avanti,
nella vita, con fiducia, sempre.
Ora sono convinta di una cosa Signore:
quando si accoglie nel proprio grembo
la vita di un bambino,
si accende una luce nuova
nella propria vita e nel mondo.
Grazie, Signore.